Le Agrobiodiversità dell’Amiata
La Missione dei “coltivatori custodi” dell'Amiata è quella di salvaguardare le varietà genetiche locali dell’Amiata in via di estinzione che sono iscritte nella Banca Del Germoplasma.
La Comunità del Cibo dell'Amiata ha avviato un progetto con l'Università di Pisa - Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali, volto alla caratterizzazione del fagiolo borlotto del minatore e del granoturco di Castell’Azzara.
Pera
Picciola
Il pero detto "Pera Picciola" è una varietà tipica del territorio che si estende da Abbadia S. Salvatore a Piancastagnaio e Castiglione d’Orcia. Arriva a maturazione in autunno e nella tradizione popolare veniva consumata cotta e sciroppata, spesso bollita insieme alla castagna.
Ciliegio
Maggiola
Gli alberi di ciliegio Maggiola sono robusti e produttivi. I frutti sono di pezzatura piccola, ma molto coloriti, succosi e zuccherini e si mantengono lungamente sulla pianta. Per gli elevati contenuti in zuccheri ed in sostanze utili (antocianine) potrebbero essere impiegati nell'industria alimentare e fitoceutica. Attualmente i frutti vengono utilizzati per il solo consumo familiare, in modo particolare per confetture.
Ciliegio
Papale
Cultivar diffusa da moltissimo tempo nella zona meridionale della provincia di Grosseto. L'epoca di fioritura è medio precoce (fine marzo, prima decade di aprile) come l'epoca di maturazione (prima decade di giugno). Gli alberi sono piuttosto vigorosi, a portamento espanso.
I frutti sono molto gradevoli, succosi e con buoni contenuti in zuccheri; trovano collocazione sui mercati locali.
Fagiolo di
Roccalbegna
Questa varietà fu segnalata da un anziano agricoltore il quale aveva riprodotto il seme a Roccalbegna dove questo fagiolo era conosciuto con il nome di "Fagiolo di Eraldo". La varietà è stata fortunatamente "salvata" da una giovane imprenditrice agricola della zona. E' un fagiolo di grande qualità dal punto di vista organolettico: presenta infatti una polpa burrosa ed una buccia finissima, facile da cuocere e dopo la cottura si presenta tenero e saporito.
Olivone di
Semproniano
La datazione dell'Olivone di Semproniano è incerta, tuttavia, le notevoli dimensioni raggiunte dalla chioma (24 metri in altezza) e le misure del tronco (circonferenza base di 12 m.) inducono ad attribuire ala pianta un'età ultra secolare. L'Olivone di Semproniano è interessante per l'elevata e costante produttività e per una discreta tolleranza ai freddi primaverili. La valutazione organolettica ha indicato un olio dal fruttato erbaceo di media intensità, così come le caratteristiche di amaro e di piccante.
Fagiolo Ciavattone
di Sorano
Il fagiolo Ciavattone di Sorano si chiama così per la caratteristica forma schiacciata. Il fagiolo Ciavattone è un ecotipo locale apprezzato per le sue caratteristiche di digeribilità conferitegli dalle proprietà dei suoli, assenza quasi totale di calcio, sui quali viene coltivato. E' un fagiolo di grande qualità dal punto di vista organolettico: presenta infatti una polpa burrosa ed una buccia finissima, facile da cuocere e dopo la cottura si presenta tenero e saporito
Cannellino di
Sorano
La coltivazione viene attuata nei terreni vulcanici tipici dell'area dei tufi, caratterizzati da una ricca presenza di potassio, poveri di fosforo e da una totale assenza di calcio. Il fagiolo Cannellino di Sorano è un ecotipo locale apprezzato per le sue caratteristiche di digeribilità. Di grande qualità dal punto di vista organolettico: ha una polpa morbida e una cuticola molto fine e permeabile, facile da cuocere.
Frumento
Abbondanza
Varietà diffusa in passato nel territorio toscano. La semina avviene in autunno, tra ottobre e la fine di novembre. La semina tempestiva ne favorisce l'accestimento. Indicato nella produzione dle pane toscano per il sapore e l'aroma che vengono conferiti al prodotto finito. La varietà è interessante per la produzione di farina semintegrale da usare nella produzione del pane toscano con lievito a pasta acida.
Frumento
Autonomia A
Costituita dal Michahelles a Frassineto nel 1930 e derivata dall'incrocio "Frassineto 405" x "Mentana". Frumento tenero rustico e precoce, resistente ai freddi, alla stretta e alle ruggini. Indicato per i terreni di collina dell'Italia Centrale e Meridionale.
Spiga mutica con brevi reste terminali, di colore bianco paglierina e forma piramidale. Varietà adatta per le zone di collina. La semina avviene in autunno, tra ottobre e la fine di novembre.
Frumento
Autonomia B
Costituita dal Michahelles a Frassineto nel 1930 e derivata dall'incrocio "Frassineto 405" x "Mentana". Frumento tenero rustico e precoce, resistente ai freddi, alla stretta e alle ruggini. Indicato per i terreni di pianura dell'Italia Centrale e Meridionale. Spiga mutica con brevi reste terminali, di colore bianco paglierina e forma piramidale.
Cicerchia di
Sorano
Era coltivata nei terreni caratterizzati da scarsa fertilità, dove non era possibile coltivare altre leguminose da granella come il fagiolo. Si tratta di terreni essenzialmente collinari dove non era possibile effettuare alcuna irrigazione. Grazie al suo tipico gusto la cicerchia di Sorano si presta alla preparazione di ottimi piatti quali zuppe di legumi oppure insieme a salsicce.
Frumento
Inallettabile
Ottenuto per selezione da Todaro. Coltivato nell'Italia Settentrionale e Centrale, prevalentemente in pianura ma anche in collina e nella bassa montagna. Il nome deriva dal fatto che è una varietà poco incline all’allettamento. Questo grano tenero è diffuso in Emilia e in Toscana. Le farine di Inallettabile vengono utilizzate soprattutto nella produzione di pane toscano.
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